Div.Cor. Ariete
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Nel giugno 1940, all’inizio delle ostilità contro la Francia, l’Ariete venne dislocata nella zona Fossano-Villafalletto, quale riserva dell’armata del Po.

Nessun reparto venne impiegato e la divisione fu successivamente imbarcata per l’Africa Settentrionale dove aveva già inviati 2 battaglioni di carri medi.

Il 24 gennaio 1941 l’Ariete iniziò lo sbarco a Tripoli e, completata nei suoi reparti, si schierò nella zona della Sirte, per la riconquista della Cirenaica.

Il 31 marzo, unitamente alla 5a divisione leggere tedesca, ebbe il battesimo del fuoco e dette inizio alla riconquista della Cirenaica, con fulminea manovra avvolgente attraverso il deserto marmarico, giungendo il 4 aprile a Bengasi, il 7 a El Mechili quindi a Bir el Gobi, Sollum e Bardia, per poi dirottare sulla piazzaforte inglese di Tobruch, dove si erano asserragliati gli Inglesi.

L’Ariete, dopo circa 3 mesi di accanita lotta senza sosta, fu sostituita per riordinarsi e passò nella zona di Bir el Gobi, a sostegno delle divisioni di fanteria Brescia, Pavia e Trento, schierate in linea nell’assedio di Tobruch.

Durante la stasi delle operazioni sia sul fronte di Tobruch, sia sulla linea del confine con l’Egitto, la divisione ricevette rinforzi in personale e materiale sostando nella zona di Ain el Gazala-Villaggio Berta.

Nel settembre del 1941 costituì il 132° Reggimento carristi con compagnia comando del 4° Reggimento ed i battaglioni VII-VIII e IX del 32° Reggimento dotandoli dei nuovi carri M13/40.

Il 32° Reggimento, con i residui carri L, si affiancò ai reparti del 132° nei combattimenti di Bir el Gobi e Sidi Rezegh per poi sciogliersi e rientrare il patria l’8 gennaio 1942. Venne ricostituito nel maggio dello stesso anno, con 1 battaglione carri M; 1 battaglione carri Somua; 1 battaglione carri L e 2 compagnie motocorazzate e fu dislocato in Sardegna.

Il 18 novembre 1941 le truppe britanniche iniziarono l’operazione "Crusader" con l’obiettivo di avvolgere le difese di Sollum-Halfaya-Capuzzo e di puntare, per Gabr-Saleh su Sidi Rezegh e per Bir el Gobi su El Adem.

Il mattino del 19 novembre avvenne a Bir el Gobi lo scontro con l’Ariete (156 carri Mark VI contro 100 carri M13 italiani). A sera erano distrutti 79 carri inglesi mentre gli altri ripiegavano velocemente di fronte alla rabbiosa reazione dell’Ariete; 57 carri italiani furono perduti nei combattimenti.

A Sidi Rezegh un gruppo tattico composto dall’Ariete e da truppe corazzate tedesche accerchiò e distrusse ingenti forze corazzate inglesi, ma nuove forze corazzate britanniche tornarono al contrattacco per sbloccare l’assedio di Tobruch.

Fu ripresa la lotta ed il 6 dicembre le forze italiane e tedesche, pur vittoriose, dovettero ripiegare su posizioni più favorevoli per assenza rifornimenti.

L’Ariete, che si era ridotta al 20% dell’organico durante i 25 giorni di lotta continua e furiosa, dopo aver protetto il ripiegamento delle grandi Unità di fanteria appiedate, raggiunse le posizioni di Marsa el Brega-Uadi Faregh ai primi del gennaio 1942.

Con le nuove truppe ed il nuovo materiale ricevuti dall’Italia, l’Ariete si arricchì del Gruppo Corazzato Nizza Cavalleria, del IV battaglione controcarro Granatieri di Sardegna, inviati per completare la grande unità secondo l’ordinamento previsto, e, soprattutto, di due gruppi (55° e 56°) di semoventi da 75/18.

Il 21 gennaio ebbe inizio la controffensiva italo-tedesca e l’Ariete, in testa al Corpo d’Armata di Manovra (di cui faceva parte con la divisione Trieste) raggiunse nella notte, con largo movimento aggirante, Agedabia.

L’avanzata proseguì rapidamente: gli inglesi vennero sorpresi ed in seguito alle gravi perdite subite iniziarono il ripiegamento, sempre incalzati dalle truppe corazzate italiane e tedesche. L’Ariete occupò Antelat il 25 gennaio, Soluch il 28, Bengasi il 29, Barce il 31, impradonendosi anche di ingenti quantità di materiale.

L’8 febbraio, dopo brevissima sosta, mosse con un balzo di 200 km nella zona di el Mechili, poi si diresse su Segnali, eliminando ogni ostacolo e rintuzzando ogni contrattacco avversario, soprattutto con il fuoco dei suoi semoventi da 75/18 che costituirono una vera sorpresa per il nemico.

Dopo un ulteriore riordinamento, il 15 marzo, passata alle dipendenze del XX Corpo d’Armata, la divisione si schierò sulla pista El Mechili-Derna.

Dal 27 maggio, data in cui iniziò l’offensiva italo-tedesca sul fronte di Ain el Gazala, l’Ariete combatté furiosamente prima contro le truppe mobili inglesi schierate a difesa della Marmarica (combattimenti di Rugbet al Atasc - Trigh Capuzzo - Sghifet es Sidra - Bir Hacheim) e poi, dopo un’azione su Bir el Gobi, attaccò Tobruch che il 21 giugno si arrese.

Colonna dell'Ariete preceduta dal veicolo comando (vedi il simbolo della divisione sulla portiera) e dal motociclista portaordini

Il giorno dopo la conquista della piazzaforte i residui reparti dell’Ariete e le altre truppe italo-tedesche furono lanciati all’inseguimento del nemico che incalzarono per 400 km sino ad El Alamein raggiunta il 30 giugno.

L’Ariete riconquistò, unitamente alle divisioni Trieste, alla 90a leggera tedesca ad ai Corpi d’Armata X e XXI le località di Buq-Buq, di Sidi el Barrani, di Marsa Matruh e tutte le posizioni ove le truppe italiane si erano sacrificate durante la prima offensiva britannica.

Il miraggio di giungere al Nilo e di occupare Alessandria, distante soltanto 130 km dalla nuova linea di schieramento, indusse le truppe italo-tedesche, benché stremate dall’avanzata fulminea, all’attacco delle munitissime posizioni di El Alamein che erano state approntate con opere campali e con estesi campi minati e di reticolati che si estendevano dal mare alle depressione di Qattara.

Il 1° luglio la divisione ingaggiò a Deep Well combattimenti contro 2 brigate corazzate britanniche, ma venne soverchiata dalle preponderanti forze avversarie: Le gravi perdite subite ne consigliarono il riordinamento e l’Ariete si portò a el Daba per la terza ricostituzione ma a causa delle impellenti necessità della battaglia, si schierò di nuovo di nuovo sulle posizioni di Deep Well il 14 luglio 1942. Il 22 luglio riprese la battaglia su tutta la linea: la tenace resistenza dei due contendenti stabilizzò il fronte e rese maggiormente precaria la situazione dei rifornimenti italo-tedeschi, data la maggiore distanza dalle basi logistiche. Ma si volle attaccare e l’Ariete, il 30 agosto, attaccò con altre truppe e con forti perdite le posizioni di Alam Halfa; poi ricevette l’ordine di fermarsi e di ripiegare sulla base di partenza.

Dopo una stasi di oltre un mese durante la quale l’aviazione nemica, ormai padrona del cielo, martellò senza sosta le truppe schierate, il 23 ottobre ebbe inizio la grande offensiva britannica, preceduta da continue azioni di bombardamento aereo e da intensa preparazione di artiglieria. L’offensiva avversaria fu bloccata per oltre 10 giorni ma il 2 novembre tutto il fronte italo-tedesco dovette ripiegare e l’Ariete si schierò tra Alam Burt-Sabrai el Gherbi-Deir el Beida, a protezione del ripiegamento delle grandi unità, sostenendo tutto il peso della pressione nemica. Quantunque circondata da innumerevoli forze corazzate nemiche, le fronteggiò sino all’ultimo carro e sino all’ultimo colpo, rimanendo ferma sulla posizione assegnata.

Il 21 novembre 1942, la divisione "fantasma", cessò di esistere quale Grande Unità ed i reparti superstiti si unirono ai resti delle divisioni Trieste e Littorio costituendo il Gruppo Tattico Ariete, che continuò la lotta in Libia ed in Tunisia, sino all’aprile 1943.