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Una bella finestra sulle attività dei servizi segreti italiani nella Seconda Guerra Mondiale con particolare attenzione ai misteri che circondano le attività della Regia Marina nel 1940 1943. I temi trattati dall'autore sono più o meno conosciuti dagli appassionati ma le osservazioni a giunge correlando gli stessi ai noti fatti bellici sono spesso tralasciate dalla storia. L'importanza del trafugamento del Black Code dall'ambasciata americana di Roma e la conseguente decrittazione di ogni rapporto trasmesso dalla Ambasciata Americana del Cairo sulle attività ed operazioni dell’ottava armata britannica viene ora messo a confronto con le vittorie ottenute dagli Italo-tedeschi nel nord Africa nel 1942. Le ricerche si allargano alle attività dei servizi segreti in occasione dell'invasione della Jugoslavia con una brillante operazione di messaggi radio che riuscì a contenere l'attività jugoslava al confine con l'Albania e permettere alle nostre truppe, in inferiorità numerica, di resistere all'attacco jugoslavo. Il libro va poi ad analizzare i misteri che avvolgono la Regia Marina nel secondo conflitto mondiale. Il comportamento degli alti comandi in taluni momenti chiave della guerra marittima nel Mediterraneo (la battaglia di punta Stilo, la protezione ai convogli), la figura e le posizioni ambigue di taluni alti gradi della Regia Marina, le scelte che la penalizzano fortemente prese nell’anteguerra (radar, portaerei, aerosiluranti) sono analizzate con sensibilità e senza preconcetti e le conclusioni a cui giunge l'autore sono il più delle volte condivise dal lettore. Le attività dei servizi segreti, per la loro peculiare caratteristica, non sono completamente conosciute e non sono completamente descritte nei rapporti ufficiali; la loro correlazione con i fatti storici più conosciuti permette di vedere questi ultimi sotto una nuova luce.
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