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Tre anni e 10 mesi di guerra; il conflitto aeronavale più grande del mondo; il primo conflitto che ha visto utilizzare l'arma atomica. Raccontare tutti gli eventi bellici della seconda guerra mondiale nel teatro del Pacifico non è cosa semplice: si può correre il rischio di narrare in dettaglio solo le battaglie più importanti che però farebbe perdere di vista il quadro generale delle operazioni oppure si potrebbero analizzare tutti gli scontri terrestri e navali avvenuti ma le dimensioni del libro e la fluidità delle lettura ne risentirebbero notevolmente. Bernard Millot in quest’opera riesce a fondere sapientemente queste due correnti di pensiero: tutto viene descritto senza perdere di vista il quadro generale delle operazioni. Ne deriva un volume estremamente scorrevole che non annoi mai il lettore. Anche quando l’argomento non aiuta, l’Autore alterna racconti locali e li innesta nel quadro generale in modo da mantenere viva l’attenzione. Note negative al libro sono l’assenza degli eventi relativi alla guerra tra Giappone e Cina, degli eventi (almeno i principali) relativi alle azioni di spionaggio svolte dai belligeranti (ad es. i code talker, la decrittazione del Purple Code) e la mancanza quasi totale di mappe esplicative.
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