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…occorre che tutto il mondo sappia che ci sono degli italiani che si recano a Malta nel modo più temerario. Se affonderemo qualche nave o no poco importa; quel che conta è che si sia capaci di saltare in aria con il nostro apparecchio sotto gli occhi degli inglesi, avremo indicato ai nostri figli e alle future generazioni a prezzo di quali sacrifici si serva il proprio ideale e per quali vie si pervenga al successo. Teseo Tesei
L’esito vittorioso dell’impresa di Suda unitamente al fatto che frequentemente erano presenti nel porto di Malta navi britanniche mercantili e militari, convinsero il Comando della X Flottiglia MAS a prendere in esame il progetto di attaccare il porto di La Valletta. Il Comandante della X Flottiglia MAS, Capitano di fregata Vittorio Moccagatta aveva esposto una relazione diretta all’ammiraglio de Courten che contemplava la possibilità di utilizzare tutti i mezzi a disposizione della X: i “siluri a Lenta Corsa SLC” e i “barchini” esplosivi (M.T.M.). Vennero svolte ricognizioni preparatorie: una prima nella notte del 26 maggio 1941; una seconda ricognizione nella notte del 26 giugno. In entrambe emerse la possibilità di avvicinarsi ad un distanza utile per lanciare un attacco senza essere scoperti. Il 20 luglio, essendo stata ormai decisa l’operazione, Supermarina chiese a Superaereo il concorso all’azione, che venne garantito, mediante azioni diversive e di supporto all’operazione:
Venne quindi emanato il seguente ordine di operazioni:
Ordine di Operazione n° 5/A Augusta 23 Luglio 1941 Data dell'ordine: 23 Luglio 1941 - XIX Data di esecuzione dell'ordine: Giorno X ( in relazione alle condizioni metereologiche) Comandante Superiore in Mare: C.F. Vittorio Moccagatta (MAS 452) Autorita' che emana l'ordine: X Flottiglia MAS Unita' che partecipano all'azione: R.N. Diana MAS 452 - MAS 451 1 MTL 1 MTS 9 MT 2 SLC Scopo: Azione offensiva contro la base navale di La Valletta (Malta) Disposizioni: I MAS 452 e 451 e la R.N. Diana, con a bordo nove M.T. ed un MTS ed avendo a rimorchio un MTL, escano dalla rada di Augusta alle ore 18.15 del giorno X in modo da trovarsi per le ore 18.45 sul punto "C" di Augusta. Da questo punto percorrano, alla velocita' di 22 nodi, le rotte costiere verso Sud fino al traverso di Pozzallo, da dove dirigono ... per il punto "K" ... La formazione ferma sul punto "K"; il Diana molla il rimorchio dell'MTL e proceda alla rapida messa a mare di tutti gli MT e dell'MTS . Il MAS 451 prenda a rimorchio l'MTL ed all'ordine diriga per il punto "Y". 1. R.N. Diana: effettuata la messa a mare degli MT e dell'MTS e mollato il rimorchio, invertendo la rotta sulla dritta, diriga ... fino al punto "Z" dove accosta per il punto "A" di Capo Passero. Quivi giunta, deve pendolare per meridiano fra il punto "A" e 3 miglia Sud di Capo Passero alla velocita' che ritiene piu' opportuna, per portare assistenza nautica ai MAS. Rimarrà in tale zona fino a quando non riceve dal MAS 452 l'ordine di rientrare; nelle ore diurne, invece di pendolare per meridiano, si mantiene ridossata nelle vicinanze di Capo Passero. Comunque se alle ore 10.00 del giorno X 1 non avesse ricevuto alcun ordine, diriga per rotte costiere per rientrare ad Augusta. 2. MAS 452 - MAS 451: Giunti sul punto "K", dirigano con i motori ausiliari per il punto "Y" (mg. 3,5 per 44° da punta S.Elmo) seguiti dall'MTS , dai nove M.T. e con l'MTL a rimorchio corto del MAS 451. La formazione, giunta sul punto "Y", fermi i motori e molli il rimorchio. L'MTL diriga subito per il punto situato al limite delle secche Dragut, ad 800 metri per Nord dall'arco del ponte che unisce il molo a Punta S.Elmo. Giunto in tale punto l'MTL metta subito a mare i due SLC che devono dirigere secondo le istruzioni particolari loro impartite e precisamente: Il Maggiore Tesei per attaccare l'ostruzione sotto il ponte (lo scoppio della testata deve aver luogo alle ore 0430); Il Ten. di Vascello Costa per attaccare i sommergibili ormeggiati a Marsa Muscetto. Contemporaneamente l'MTS ed i nove MT dirigano, alla minima velocita' consentita dalle condizioni del mare, per lo stesso punto l'MTL (800 metri per Nord dall'arco del ponte), dove resteranno posizionati di attesa. Non appena scoppiata la testa dell'SLC sistemata contro l'ostruzione del ponte (od al piu' tardi alle ore 0440) i nove MT (in seguito all'ordine del C.C. Giorgio Giobbe imbarcato sull'MTSM) dirigano per il passaggio sotto l'arco di sinistra del ponte, provvedendo eventualmente al forzamento dell'ostruzione se lo scoppio non fosse stato sufficiente ad aprire il varco necessario. Nell'interno del porto gli MT attaccano gli obiettivi assegnati preventivamente ai singoli piloti in base all'ultima ricognizione fotografica. F.to Il Capitano di Fregata Comandante Vittorio Moccagatta
Avrebbero partecipato i seguenti operatori e comandanti: MAS 451: Comandante STV Giorgio Sciolette MAS 452: Comandante T.V. Giobatta Parodi con a bordo il comandante Moccagatta e il Capitano Medico Falcomatà M.T.L.: Comandante: T.V. Franco Costa M.T.S.M.: Comandante: C.C. Giorgio Giobbe M.T.M. nr 1: STV Carlo Bosio M.T.M. nr 2: STV Roberto Frassetto M.T.M. nr 3: S.T. A.N. Aristide Carabelli M.T.M. nr 4: C° MN Fiorenzo Capriotti M.T.M. nr 5: 2° C° MN Alessandro Follieri M.T.M. nr 6: 2° C° IEF Enrico Pedrini M.T.M. nr 7: Nocc. 3^ Pietro Zaniboni M.T.M. nr 8: Serg. Vittorio Marchisio M.T.M. Nr 9: 2° C° Vincenzo Montanari SLC. nr 1: Magg G.N. Teseo Tesei - SGT Pal. Alcide Pedretti SLC nr 2: T.V Francesco Costa - SGT Pal. Luigi Barla
Schema delle unità che presero parte all'operazione Nel pomeriggio del 25 luglio alle ore 18,00 risultando favorevoli le condizioni di tempo e di oscurità e avendo la ricognizione aerea accertato la presenza di unità a Malta, venne stato dato l'ordine esecutivo per l’operazione. Dopo la partenza da Augusta la navigazione del Diana e dei MAS procedette tranquilla. Alle 2243 la RN Diana (Comandante C.C. Mario Di Muro) ferma sul punto K, sgancia l'MTL che aveva a rimorchio, ed inizia le operazioni di messa a mare dei 9 MTM e dell'MTS, che terminano alle 2259. Terminata la messa in mare dei mezzi d’assalto, alle 2300 la RN Diana si allontana secondo gli ordini di operazione. I MAS 452 e 451 e tutti i mezzi d’assalto iniziano l'avvicinamento a Malta verso il punto B con formazione a cuneo con in testa il C.te Giobbe. Alle 0200 la forza d’assalto arriva al punto B. I barchini, guidati dal Comandante Giobbe, effettuarono l’avvicinamento dal punto B al punto A portandosi fino a 1.000 metri dal ponte. All’inizio dell’avvicinamento il barchino n° 5 andò in avaria e, pertanto, si pose a rimorchio del M.A.S. 452. Alle 0300 vennero messi in acqua gli SLC: quello di Tesei è in ordine mentre quello di Costa ha un’avaria alla pompa di travaso e non può eseguire l’assetto. A terra si accendono due riflettori che illuminano il gruppo navale. Alle 0305 dai battelli si vedono numerosi lampi sul cielo di Malta, che vengono ritenuti i segnali dell’attacco aereo in corso.
Resti dell'SLC di Costa rinvenuti dagli inglesi Alle 0345: l’SLC di Tesei parte da solo con il suo secondo, con obiettivo l’ostruzione retale del Ponte S.Elmo. Tesei, prima di muovere, disse testualmente al Costa: “Presumo che non farò in tempo altro che a portare il mio SLC sotto rete. Alle 0430 la rete dovrà saltare e salterà. Se sarà tardi spoletterò al minimo.” I bagliori su Malta proseguono e, alle 0430 gli operatori dei barchini percepiscono un’esplosione e la attribuiscono all’apparecchio di Tesei. Non si è potuto accertare esattamente che cosa sia avvenuto all’SLC di Tesei, perché entrambi gli operatori sono morti gloriosamente nell'audace tentativo. L’altro SLC del T.V. Costa non riuscì a raggiungere le ostruzioni a causa di un'avaria ed i due operatori raggiunsero la costa a nuoto dove furono catturati.
Fase di abbandono del MTM da parte dell'operatore Alle 0440 il Cte Bosio decide di iniziare l’attacco. Frassetto parte per operare un varco sotto l‘arcata esterna del ponte, stesso obiettivo di Tesei. A circa 100 metri dall’obiettivo, Frassetto blocca il timone e si lancia in mare e fa segnali intermittenti ai compagni per indicare loro il punto esatto di entrata. Contemporaneamente le batterie poste a difesa del porto aprono il fuoco sull'entrata del porto e sui MAS. La formazione dei barchini, al Comando del STV Bosio, che segue a distanza il barchino di Frassetto accelera in direzione della segnalazione. Le artiglierie dei tre forti (S.Elmo - Ricasoli - Tigne) aprono il fuoco incrociato. La luce dei riflettori abbaglia a tal punto gli operatori, da non consentire loro di guardare avanti. Sotto il fuoco incrociato e impossibilitati a scorgere gli obiettivi, il Cte Bosio impartisce l’ordine di ripiegamento.
Il viadotto di Sant'Elmo crollato Alle 0445 si produce un’esplosione che provocò il crollo del ponte di S.Elmo. Carabelli, rimasto leggermente indietro, fa dietrofront e si lancia contro l’estremità del molo sotto il ponte. Frassetto lo vede continuare la corsa fino al sacrificio, deciso a provocare l’apertura della breccia. L’esplosione provoca il crollo di una arcata del ponte, ostruendo definitivamente l’entrata. Gli altri sei barchini rimasti fuori delle ostruzioni fatti segno da un violento fuoco della difesa costiera e andarono tutti perduti, salvo uno che non esplose e fu catturato dagli inglesi quasi intatto.
Rappresentazione schematica dell'azione Alle 05.30 l'MTS raggiunge il MAS 452, che recupera il Cte Giobbe ed il personale ma, alle 0620 la flottiglia è bersaglio, per 20 minuti, di un disastroso attacco aereo inglese: il MAS 451 si allontana verso NE mentre il MAS 452 viene ripetutamente colpito: in coperta cadono fra i primi il Cte Moccagatta, Giobbe, Falcomatà e numerosi componenti l’equipaggio. Alle 0905 la RN Diana ha terminato il recupero di tutto il personale sopravvissuto a bordo dell'MTS e alle 1130, scortata dalla torpediniera Cigno e dal MAS 544, entra nel porto di Augusta.
Barchino MTM catturato dagli inglesi L'impresa di Malta si concluse con un completo fallimento a causa dell’esistenza, a La Valletta, di radar in grado di battere la superficie del mare e di scoprirvi obbiettivi navali, con la perdita degli uomini migliori della X Flottiglia MAS. Delle circa 50 persone che avevano preso parte all'azione, soltanto 11 (in parte ferite) riuscirono a rientrare.
Da History of the Royal Malta Artillery "All'alba del 26 luglio, gli italiani tentarono un attacco dal mare contro la fortezza. L'obbiettivo era la distruzione di un convoglio giunto nel Grand Harbour due giorni prima (...) Verso le 21, un radiolocalizzatore segnalò la forza attaccante. Fu mandata la gente al posto di combattimento e fatta alzare una numerosa formazione di Swordifish che però rientrò senza aver trovato l'obiettivo. Alle 04.44, una sentinella della batteria Upton del Forte di Sant'Elmo scorse la sagoma di un natante a 300 metri di distanza e diede l'allarme. Egli aveva avvistato un piccolo sommergibile che doveva praticare una breccia nel Breakwater Viaduct. Avvenne una forte esplosione e il viadotto saltò in aria. Immediatamente, appena dato l'allarme, la zona fu illuminata e battuta dal fuoco. Il primo motoscafo che stava dirigendo per la breccia aperta nel viadotto venne investito dal fuoco a 300 metri di distanza dalla batteria Gerard di Sant'Elmo. Al secondo colpo fu affondato. Gli altri motoscafi accostarono e cinque tentarono di attaccare attraverso l'entrata principale del porto. Tre furono affondati e gli altri due furono abbandonati dai piloti che saltarono in mare. L'azione era stata brevissima: alle 04.50 tutto era finito."
Il Vice Governatore di Malta, sir Edward Jackson, in un articolo apparso sul Daily Mirror il 4 ottobre 1941, così descrive l’operazione: "...Nel luglio scorso gli italiani hanno condotto un attacco con grande decisione per penetrare nel porto impiegando MAS e "siluri umani" armati da "squadre suicide". ... Quest'impresa ha richiesto le più alte doti di coraggio personale".
Fonti https://www.anaim.it/decima/operazioni-decima/malta2/ https://www.difesaonline.it/news-forze-armate/storia/26-luglio-1941-attacco-malta-il-sacrificio-di-teseo-tesei https://www.marina.difesa.it/il-tuo-futuro-e-il-mare/formazione-in-marina/formazione_specialistica/ilgoi/storia/Pagine/tesei.aspx https://italianiinguerra.com/2018/07/26/operazione-malta-2-il-disastroso-assalto-al-porto-di-la-valletta/ http://www.shipbucket.com/index.php |