MAS sul Lago Ladoga
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Nell'autunno del 1941 le forze armate tedesche, con il concorso delle truppe finlandesi, avevano completamente accerchiata da terra la città di Leningrado. I Sovietici tuttavia continuavano a rifornire la città assediata attraverso il Lago Ladoga dove conservavano una vasta zona di costa in loro possesso.

Nell'inverno del 1941 i Finlandesi fecero presente all'Alto Comando tedesco la necessità di interrompere il flusso dei rifornimenti sovietici dislocando sul lago un certo numero di mezzi veloci che ostacolassero il movimento del naviglio nemico

Il naviglio sovietico presente sul lago era stimato in 11 cannoniere e 32 dragamine per la scorta diretta ai convogli per Leningrado, da costituirsi tra 9 piroscafi, 17 rimorchiatori e 25 altri natanti; la Marina finlandese non disponeva su quelle acque che della vecchia silurante «Sisu».

Nell’aprile 1942, il Comando della Marina germanica chiedeva ufficialmente alla Regia Marina di esaminare la possibilità dell'invio di naviglio leggero silurante sul Lago Ladoga; i Tedeschi, da parte loro, avrebbero disposto l'invio di una squadriglia di posamine e di alcuni pontoni armati.

La Regia Marina accolse subito le richieste degli alleati e decise l'invio sul Lago Ladoga di quattro MAS, i numero 526, 527, 528 e 529 con i quali venne costituita a La Spezia la 12a Squadriglia MAS posta agli ordini del Cap. di Corvetta Bianchini. L'intera spedizione italiana si componeva di 17 ufficiali, 19 sottufficiali e 63 sottocapi e comuni.

Per il trasferimento degli uomini e dei mezzi fu stabilito il seguente percorso: via terra con un'autocolonna da La Spezia via Brennero, Innsbruck, Monaco fino a Stettino; via mare su piroscafo da Stettino ad Helsinki; via mare autonomamente con un tratto trasportati su terra da Helsinki a Sortanlahti, località fissata come sede operativa della Squadriglia. Si trattava di un totale di 3.105 km che vennero percorsi in 26 giorni dal 25 maggio al 22 giugno 1942, senza incidenti di rilievo.

Come base logistica venne messa a disposizione dalla Marina finlandese la struttura di Lahdenpohja, località ben provvista di baracche, magazzini, officine e collegamenti ferroviari, il tutto posto all'interno di un bosco al sicuro dall'offesa aerea ed a breve distanza dai moli.

Era intanto già stato formato, in data 17 maggio, il Distaccamento Navale K, comprendente i quattro MAS italiani, alcuni posamine costieri tedeschi KM (Küstenminenboot - battelli costieri da 16 tonn. armati con una mitragliera da 15 mm portanti 6 mine magnetiche da 500 kg e con velocità massima di 31 nodi), 21 pontoni armati tedeschi della FLAK (pontoni armati tipo «Siebel» distinti in tipo leggero con 4 pezzi da 37 mm e mitragliere da 20 mm e pesante con 3 pezzi da 88 mm, un 37 mm e varie mitragliere quadrinate da 20 mm, capaci di una velocità massima di 10 nodi) ed il battello finlandese «Sisu», tutti sottoposti, dal punto di vista operativo, al Comando della Brigata Costiera del Ladoga, retto dal Col. finlandese E. Järvinen.

I mezzi italiani operavano su tutta la superficie del lago e godevano dell'appoggio dell’Aviazione finlandese e della 1a Luftflotte tedesca.

Il 25 giugno 1942 i MAS italiani erano perfettamente operativi ed iniziavano la loro attività con un necessario periodo di prove a mare, attività che durò per un mese.

I MAS si erano subito ridotti a tre in quanto il MAS 526, il 25 luglio, aveva avuto un incidente in navigazione ed era stato messo in riparazione.

I tre MAS superstiti, 527, 528 e 529, iniziarono alcune missioni di esplorazione con compito di appoggio ad unità finlandesi, di sbarco di informatori e di localizzazione di un presunto sommergibile sovietico.

Il 14 agosto i MAS 527 e 528, uscirono in missione di sbarco informatori sulla costa russa; alle ore 2,40 del giorno 15 il MAS 527 comandato dal s. ten. di Vascello Renato Bechi, avvistava una formazione sovietica di tre cannoniere da 800 tonn. della classe BIRA che, poco dopo, aprivano il fuoco sul MAS colpendo la plancia della nostra unità. Il MAS si metteva allora in posizione di attacco ma veniva nuovamente colpito mentre apriva a sua volta il fuoco con la mitragliera da 20 mm, colpendo ripetutamente il bersaglio. Il MAS, proseguiva l'attacco mettendosi in posizione favorevole al lancio contro la terza unità della fila da una distanza di 300 m. Alle 3,02 avveniva il lancio simultaneo dei siluri che centravano in pieno l'unità sovietica affondandola. Il MAS si disimpegnava quindi ad alta velocità.

Un'altra vittoriosa azione avvenne il 28 agosto.

Il 27 agosto sera il MAS 528 al comando del s. ten. di Vascello Benvenuto in sezione col MAS 527 si diressero verso la zona delle rotte costiere meridionali del lago scortati, sino a notte, da caccia finlandesi. Alle 00,03 del 28 agosto, il MAS 528 avvistava a circa 3.500 m due unità che alle 00,10 venivano riconosciute per due rimorchiatori che trainavano una maona lunga circa 70 m navigante a 4 nodi; un terzo rimorchiatore, più piccolo, precedeva il convoglio. Alle ore 00,20 la distanza veniva ridotta a 1.500 m ed i nostri MAS decidevano di passare all'attacco, i siluri vennero regolati per profondità 1 metro. Alle 00,47, quando distava ormai circa 800 m dal convoglio, il MAS 528 venne scoperto ma continuava la rotta di avvicinamento finché i rimorchiatori non aprirono il fuoco con mitragliatrici. Alle ore 00,50, il MAS ormai scoperto ed in posizione favorevole di lancio, distando 5.600 m dal nemico, e con un'angolazione adeguata, lanciò il siluro di sinistra colpendo, dopo circa 30 secondi, la maona e facendola saltare in aria.

Il 1 settembre altra azione di guerra. Il MAS 529 partiva alle ore 9,40 alla volta di Lahdenpohja ma all'altezza dell'isola di Verkkosaari, veniva attaccato improvvisamente da due motovedette russe armate di mitragliere da 12,5 mm e cannoncini da 40 mm che lo inquadravano con un fuoco nutrito. Il nostro MAS rispose al fuoco e nello stesso tempo aumentò la velocità per sottrarsi, con ardite evoluzioni, ai colpi nemici; contemporaneamente colpiva le unità nemiche con la sua mitragliera. Poco dopo sopraggiungevano aerei tedeschi e finnici che costringevano le due unità alla fuga.

Ancora il 29 settembre i MAS 528 e 529 al comando del C.C. Bianchini usciti in missione, avvistarono alle 00,10 un piccolo convoglio costituito da un rimorchiatore con trasporto a rimorchio e con la scorta di una cannoniera. Data la grande luminosità lunare alle 00,45 i nostri MAS vennero avvistati dal nemico che da una distanza di circa 1.000 m. aprì il fuoco. I due MAS allora, trovandosi in posizione sfavorevole per il tiro, si allontanarono a gran velocità per sottrarsi ad un intenso fuoco di artiglieria e di mitragliatrici, rispondendo con l'armamento di bordo. Messisi al sicuro ritornarono poi all'attacco da altra direzione ed il MAS 529, da angolazione favorevole e da una distanza di 1.000 m lanciò un siluro regolato ad 1 metro di profondità contro il trasporto costituito da tre bettoline cariche di materiale e strettamente collegate tra loro. Ma il siluro non colpì il bersaglio.

Le poche uscite del mese di ottobre avvennero tutte in appoggio ai pontoni tedeschi inviati a battere le postazioni sovietiche lungo il lago.

Si stava però avvicinando l’inverno che, gelando le acque del lago, avrebbe imprigionato gli scafi ed impedito qualsiasi attività. Come gli altri battelli dell’Asse sul lago, i nostri MAS partirono il 29 ed il 30 ottobre, in sezioni di due (il MAS 526 era da poco riparato) da Sortanlahti e raggiungevano Lahdenpohja dove sbarcavano tutte le dotazioni di bordo, venivano caricati su vagoni ferroviari e trasportati per ferrovia sino a Punkasalmi dove erano rimessi in acqua e riarmati. Il 5 e 6 novembre ripresero la navigazione alla volta di Helsinki e poi per Reval, la località scelta per lo svernamento in attesa di riprendere con maggior profitto l'attività nel Golfo di Finlandia, zona di operazioni più congeniale, dove giunsero il 19 novembre.

Le mutate necessità militari indussero Supermarina a richiamare in Italia il personale della 12a squadriglia e nella primavera del 1943 i 4 MAS furono venduti alla Marina finlandese.

Durante circa 90 giorni di attività sul Ladoga, dal 25 luglio al 22 ottobre 1942, i nostri 4 MAS effettuarono 59 missioni di cui 17 per agguati e tutte senza alcuna perdita di personale o di mezzi, affondando una cannoniera da 800 tonn. classe BIRA e una maona marina da 1.300 tonn.