Affondamento del HMS Sheffield
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Il 2 aprile 1982, il territorio britannico d'oltremare delle Isole Falkland, venne invaso dalle forze militari dell’Argentina. Il Regno Unito, distante 13.000 km, raggruppò e inviò un corpo di spedizione aeronavale che comprendeva portaerei, sottomarini e circa 7.000 soldati per riconquistare l'arcipelago. Nella tarda mattinata del 4 maggio 1982 il Carrier Battle Group inglese era a 70 miglia a sud-est di Stanley. Consapevoli della minaccia dei missili Exocet argentini, le fregate HMS Brilliant e HMS Broadsword, con la loro difesa antimissilistica Sea Wolf, rimasero vicino alle portaerei. Vicino a loro c'era uno schermo di tre navi civili del Royal Fleet Auxiliary, più in là un secondo composto dalla HMS Glamorgan e altre tre fregate, e poi venti miglia più avanti, in funzione di picchetto radar, i tre cacciatorpediniere classe Type 42, HMS Sheffield, HMS Glasgow e HMS Coventry con i loro missili Sea Darts d'alta quota.
Infine verso le Falkland, operavano in Combat Air Patrol i Sea Harrier del n. 801 che indagavano su una serie di possibili contatti aerei. L’HMS Sheffield venne rilevato per la prima volta da un aereo da pattuglia dell'aviazione navale argentina Lockheed SP-2H (2-P-112) alle 0750 del 4 maggio 1982. Il Neptune tenne sotto sorveglianza le navi britanniche, verificando nuovamente la posizione del HMS Sheffield alle 0814 e alle 0843. Due Super Etendard della Marina argentina (3-A-202 e 3-A-203) al comando del capitano di fregata Augusto Bedacarratz e del tenente di vascello Armando Mayora, entrambi armati di Exocet AM 39 decollarono dalla base di Rio Grande, nella Terra del Fuoco alle 0945 e si incontrarono con l’aereo cisterna KC-130H Hercules alle 1000 per un rifornimento. Alle 1035, il Neptune salì a 1.170 metri e rilevò un grande e due contatti medi alle coordinate 52°33′55″S, 57°40′55″W. Pochi minuti dopo, il Neptune contattò entrambi i Super Étendard con queste informazioni. Volando a bassissima quota, intorno alle 1050, entrambi i Super Étendard salirono a 160 metri per verificare questi contatti, ma, non trovandoli, decisero di continuare. 40 km dopo salirono nuovamente e, dopo alcuni secondi di scansione, i bersagli apparirono sui loro schermi radar.
Entrambi i piloti caricarono le coordinate nei loro sistemi d'arma, tornarono a bassa quota e, dopo i controlli dell'ultimo minuto, lanciarono i loro Exocet AM39 alle 1104 da 32 a 48 km dai loro obiettivi. I Super Étendard non necessitarono di fare nuovamente rifornimento dal KC-130, che era comunque in attesa, e atterrarono a Rio Grande alle 1204. La HMS Glasgow intercettò dapprima i radar di scoperta degli Etendard a 40-50 miglia di distanza e, dopo alcuni minuti, i missili lanciati dagli aerei, notificando l'allarme al HMS Invincible, che era la nave dove risiedeva la centrale operativa per la lotta antiaerea (AAWC - AntiAir Warfare Commander), ma questo venne considerato un falso allarme dovuto ad eco. Provvide anche ad inviare le immagini radar rilevate alla HMS Sheffield ma per qualche motivo non vennero ricevute. Uno degli Exocet mancò la HMS Yarmouth, ma l'altro centrò lo HMS Sheffield colpendolo a centro nave: la testata non esplose, ma l'impatto interruppe la conduttura antincendio ad alta pressione a bordo. L'incendio risultante causato dalla combustione del propellente innescò il gasolio dei serbatoi pronti all'uso nella sala macchine e altri materiali infiammabili utilizzati nella costruzione della nave. Questi incendi, nonostante l’impegno dell’equipaggio per salvare la nave, risultarono subito difficili da domare.
Con lo HMS Sheffield gravemente danneggiato e con poca potenza, la fregata HMS Arrow si avvicinò per assisterlo e la HMS Yarmouth rimase in attesa. L'equipaggio del capitano Salt combattè valorosamente per salvare la propria nave, ma con 20 uomini morti, quel pomeriggio nulla potè fare contro il progredire del fuoco e alla fine venne dato l'ordine di abbandonare la nave. Con i feriti già a bordo del HMS Hermes, la HMS Arrow mise in salvo la maggior parte dei 260 sopravvissuti. Lo HMS Sheffield andò alla deriva per quattro giorni fino a quando alla HMS Yarmouth fu ordinato di rimorchiarla fuori dalla zona di esclusione totale TEZ. Preso al traino da domenica, Lo HMS Sheffield alla fine affondò il giorno successivo a non troppe miglia da dove era stata colpita. I sopravvissuti tornarono ad Ascension sulla petroliera British Esk.
Il 25 maggio, un altro attacco di due Super Étendard portò due missili a colpire la nave mercantile Atlantic Conveyor, che stava trasportando diversi elicotteri e vari altri rifornimenti in prima linea. Gli Exocet che colpirono l'Atlantic Conveyor erano stati inavvertitamente reindirizzati dalla esca antimissile, schierata come misura difensiva dalle altre navi. |